Il Profeta Muto by Joseph Roth

Il Profeta Muto by Joseph Roth

autore:Joseph Roth [Roth, Joseph]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


12.

Soltanto in agosto l'ucraino P. ritornò dal campo di concentramento. Nel frattempo si è saputo che i rivoluzionari russi furono per un certo periodo i naturali alleati delle potenze centrali. La liberazione di P. dal campo di concentramento aveva indubbiamente ragioni politiche. Egli rimase a Vienna, le autority lo sapevano e anzi lo favorivano. Alcuni giorni dopo il ritorno di P., Friedrich intraprese il suo viaggio per Zurigo attraverso la Germania. Per tutto il tempo, anche durante il suo soggiorno nel campo, P. era stato in collegamento con Zurigo e con il compagno Tomkin a M. nel Brandenburgo, uno degli intermediari fra i compagni e la polizia segreta. P. non era cambiato. Forte e noncurante com'era, sembrava aver considerato e sopportato gli anni prebellici, le angustie in cui sempre era vissuto e le sofferenze nel campo di concentramento come una sorta di necessaria esercitazione ginnica. Non conosceva la paura, non perché fosse coraggioso, ma perché la massa e la forza dei suoi muscoli, l'inalterabile elasticity dei suoi tendini e nervi, oltre a una sana dovizia di sangue vermiglio, non potevano lasciare spazio a sentimenti di timore. Era capace di paura né più né meno che un albero. Come ogni impavido capiva però che la paura non sempre è una conseguenza della viltà ma anche un attributo della costituzione fisica e dei nervi. «La vostra paura era superflua» disse P. a Friedrich. «Se vi avessero chiuso in prigione, ne sareste uscito presto. Al momento, noi siamo per così dire alleati e sotto la protezione di una potente istituzione. I nostri compagni ottengono persino dei passaporti. Si provvederà anche a voi. Andrete ora a M., ecco qua un indirizzo. Vi presenterete a quest'uomo, lui vi darà del denaro e un documento per la Svizzera. Salutate i compagni. Io per il momento resto qui. Forse potrò attraversare il fronte e andare in Russia». Disse: attraversare il fronte e andare in Russia come se si trattasse di un viaggio di piacere. Pensava a un convegno con i compagni come si trattasse di un appuntamento in un luogo che è celebre meta di gite popolari. Sedeva calmo e possente sul suo vecchio sofà che, pur essendo lungo e largo abbastanza per una persona adulta, appariva stretto, corto e fragile, sotto il peso e la potenza del suo corpo. «Per non avere momentaneamente nessuna noia, viaggerete in prima classe» disse P. «Vi troverete in buona compagnia di alti ufficiali e di fornitori dell'esercito, e nessun gendarme oserà pretendere da voi un documento. Se nondimeno dovesse succedere, fate un gran chiasso e date una strigliata a tutti i funzionari che vi capitano fra i piedi». Camminavano lentamente per le strade. P. aveva la solenne placidità di un borgomastro. «Quando uno ha un aspetto come il mio,» diceva «nell'Europa centrale non si desta alcun sospetto. I tedeschi e i piccoli popoli dell'area culturale tedesca hanno un'incrollabile fiducia nelle spalle quadre. Confrontate per esempio la popolarità di Hindenburg con l'oscurità di Hötzendorf, che è smilzo ed elegante. Dei russi hanno rispetto per quanto siano nemici.



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